Giovanni è uno studente di medicina che divide il suo tempo tra esami non dati, la ricerca di un coinquilino per il suo appartamento, e un grande sogno nel cassetto: mettere su uno spettacolo teatrale interamente popolato da filosofi che affollano una fantomatica “Lavanderia da Sigmund”. Ne uscirà vivo?
Mi sento figlio – anzi, nipote – di quel cinema a basso costo fatto a tutti i costi, di quegli autori che si rimboccavano le maniche e che realizzavano film con pochi, buoni collaboratori facendo buon viso alla mancanza di mezzi e fondi e all’abbondanza di ostacoli e limitazioni tecniche.
“Quel che conta è il pensiero” è un film artigianale, realizzato con una inaudita povertà di mezzi e di fondi, e forse proprio per questo estremamente libero. “Quel che conta è il pensiero” è il mio film d’esordio e, un po’ come tutte le “prime volte”, contiene tutto il vissuto e il pensato venuto prima. Nel mio caso, si parla di un’età che ho lasciato alle mie spalle da qualche anno: l’età universitaria, un’età confusa in cui più che mai sentivo e vedevo attorno a me la voglia di frenare, di ritardare l’avvento ufficiale dell’età adulta e il desiderio più o meno inconsapevole di prolungare una fase della vita in cui tutto (quasi tutto) è ancora possibile.
“Quel che conta è il pensiero” è una commedia malinconica, realizzata con tante inquadrature fisse e lunghi piani sequenza che ci fanno immergere gradualmente nell’intimità di un appartamento di studenti dai muri vuoti, ma pieni di pensieri e di domande che rimbalzano di parete in parete tra un caffè e l’altro, tra solitudini ed eccessi di compagnia, tra desideri di slancio e confortevoli ritirate.
26 Maggio 2022
Italiana
88'
Luca Zambianchi
Luca Zambianchi
LUCA ZAMBIANCHI, MICHELE PETRINI, ALESSANDRA RONTINI, ENRICO ZAMBIANCHI, MATTEO CELLI
Henry Whites
Luca Zambianchi